
La fertilità è un tema cruciale per molte coppie che desiderano avere figli, ma spesso l’attenzione si concentra sulla componente femminile, trascurando il ruolo dell’uomo. Secondo la letteratura scientifica, le cause dell’infertilità sono da attribuire al 40% al partner maschile, al 40% al partner femminile, e al 20% a entrambi. Una maggiore consapevolezza e prevenzione sono quindi fondamentali per affrontare questo problema.
Quali sono le cause dell’infertilità maschile?
Secondo il nostro Prof. Giovanni M. Colpi, andrologo, la fertilità maschile può essere influenzata da numerosi fattori. Tra questi, i disturbi ormonali rappresentano una causa rilevante: squilibri nei livelli di testosterone e di altri ormoni possono compromettere la capacità riproduttiva. Anche infezioni e processi infiammatori delle vie seminali, spesso non diagnosticati perché asintomatici, possono giocare un ruolo determinante. Un altro elemento critico è rappresentato dai problemi metabolici: condizioni come l’obesità e il diabete non solo influiscono negativamente sulla qualità del liquido seminale, ma sono anche correlate a squilibri ormonali che alterano la spermatogenesi.
Lo stile di vita e l’ambiente circostante possono contribuire in modo significativo al declino della fertilità maschile. Fumo, abuso di alcol, esposizione ad agenti inquinanti e temperature elevate, come quelle che si verificano in determinati ambienti di lavoro, possono danneggiare gli spermatozoi. Questi fattori, uniti all’avanzare dell’età, portano a un deterioramento progressivo della qualità del liquido seminale, aumentando anche i rischi per la salute del nascituro. La frammentazione del DNA spermatico, che si manifesta con la rottura della struttura genetica degli spermatozoi, rappresenta un problema sempre crescente. Questo fenomeno, legato a molteplici cause, rende il concepimento più difficile e aumenta le probabilità di aborti spontanei.
Un cambio di mentalità che coinvolge anche la coppia
La salute riproduttiva maschile è spesso sottovalutata, non solo dagli uomini stessi ma anche in ambito medico. Tradizionalmente, quando una coppia affronta problemi di concepimento, la maggior parte dell’attenzione diagnostica e terapeutica viene rivolta alla donna. Questo approccio, però, è limitante. La fertilità maschile richiede un monitoraggio approfondito che vada oltre il semplice spermiogramma.
Per garantire una valutazione completa, è importante includere esami come il test di frammentazione del DNA spermatico. Questo test permette di analizzare l’integrità genetica degli spermatozoi, fornendo indicazioni preziose sulla capacità riproduttiva dell’uomo. Alterazioni significative del quadro seminale possono essere un segnale di problemi più ampi, come patologie cardiovascolari, metaboliche o oncologiche, sottolineando l’importanza di una diagnosi tempestiva.
La prevenzione, secondo il Prof. Colpi, dovrebbe iniziare già dall’adolescenza. A partire dai 17 anni, i ragazzi dovrebbero effettuare una visita andrologica e un controllo del liquido seminale per individuare eventuali problematiche, come il varicocele o infezioni asintomatiche, che potrebbero compromettere la fertilità in futuro. Questo tipo di screening precoce consente di intervenire tempestivamente, migliorando le prospettive di salute riproduttiva e generale.
Un altro aspetto fondamentale riguarda l’approccio della coppia al percorso terapeutico. Spesso, i partner si trovano ad affrontare un iter lungo e psicologicamente impegnativo, soprattutto dopo insuccessi ripetuti. È importante che la coppia sia seguita con empatia e supporto. Uno degli errori più comuni è un approccio medico troppo asettico, caratterizzato da tempi ridotti e spiegazioni limitate. Al contrario, un dialogo aperto, che dia spazio a dubbi e timori, può fare la differenza nel sostenere i pazienti lungo questo cammino complesso.
Affrontare l’infertilità maschile con la tecnica TESE
Grazie ai progressi della medicina della riproduzione, oggi esistono soluzioni innovative per affrontare l’infertilità maschile, anche nei casi più complessi. Quando gli spermatozoi presentano una percentuale elevata di frammentazione del DNA, superiore al 30%, le probabilità di ottenere una gravidanza si riducono drasticamente. Tuttavia, la tecnologia offre nuove speranze.
In laboratorio, è possibile selezionare spermatozoi con DNA integro utilizzando kit specifici. Questa tecnica consente di migliorare significativamente le chance di successo nelle procedure di fecondazione assistita. Nei casi più gravi, in cui non è possibile trovare spermatozoi con DNA integro nelle vie seminali, si ricorre alla tecnica TESE . Questo approccio microchirurgico permette di prelevare gli spermatozoi direttamente dal testicolo, prima
che abbiano preso la strada della via seminale patologica. Queste tecnologie rappresentano una svolta per molte coppie che affrontano problemi di infertilità maschile severa, riaccendendo la speranza di una gravidanza.
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